domenica 24 novembre 2013

La Mia Padrona ed io ... e il resto non è esistito - Umiliazione


Sono a quattro zampe, sul pavimento, bendato …

Dov’è il plug?” mi chiede Medusa.
“Nella borsa, in un sacchetto trasparente, Padrona”.
“In foto sembrava più grande” mi dice, con un tono che mi fa capire che prima o poi ne userà di più grandi … mi fa capire o sono io che intendo così?
Sento che lo sta lubrificando con il gel: “Non vuole farmi sentire dolore” penso “La Mia Padrona sa portarmi a piccoli passi”…. la punta del plug è appoggiata allo sfintere “sempre più in là, senza fretta, rendendo le cos ..” non ho il tempo di seguire questo pensiero: con un colpo solo il plug è dentro il mio ano.
“E’ entrato facilmente Padrona” dico con orgoglio ……
“Infatti” risponde Medusa, che  mi gira attorno, e sento che mi guarda, immagino sorridendo.
Un paio di sculacciate sottolineano la Sua soddisfazione nel  vedermi così.

Ora è tornata vicino alla Sua borsa, e ne sta estraendo qualcosa …
Ritorna alle mie spalle, si abbassa; mi afferra le palle e subito dopo  qualcosa fatto da due elementi che sembrano della sbarre leggermente ruvide, si sostituisce alla Sua mano. Le sbarre, mentre poggiano sul retro delle mie cosce vengono avvicinate tra loro, così stringendo i testicoli ….. E’ un humbler. E’allora questa la sorpresa che Medusa ha portato con sé ….
Mi rendo subito conto  della umiliante posizione in cui sono costretto: a quattro zampe, nudo, con un plug nel culo, un humbler che mi impedisce di alzarmi e nel contempo  tiene bene in vista cazzo e palle ….


Umiliante, ma nel contempo molto eccitante.
Ed infatti, con tono soddisfatto la Mia Mistress dice: “Guarda, sei un maiale, stai colando”.
“Vorrei vedermi Padrona” .
Medusa mi toglie allora la benda. Abbasso subito  lo sguardo e vedo un che dal mio glande pende un filo di liquido trasparente, che quasi arriva a sfiorare la moquette. Mi volto e nello specchio alle mie spalle c’è il mio culo, con ben in vista la base del plug che ho piantato nell’ano e le palle, strette e tirate indietro dall’humbler. Questa immagine di me così, in un misto di umiliazione ed esaltazione, non la dimenticherò ….  Sì Padrona, sono un maiale, uno schiavo maiale per Te …..

Così, in queste condizioni, devo leccare la Padrona.
 



Ed ancora, di nuovo, più tardi, Le do piacere con la mia lingua e la bocca. Questa volta Lei è stesa sul letto, e ed io ho la testa tra le Sue Gambe … Lecco avidamente, assaporo la Sua Linfa … “Sei instancabile” mi dice soddisfatta Medusa, e tutti e due sorridiamo vedendo il lenzuolo che lì, sotto alle Sue Cosce, è bagnato, dei Suoi Umori e della mia saliva.
…..
“Devo andare in bagno, vieni” Il cuore comincia a battermi in petto più forte. So cosa ha in mente Medusa ….Lei scende dal letto e io la seguo, al guinzaglio.
Mi fa fermare e mettere in posizione di riposo davanti alla tazza, su cui si siede.
La Pipì comincia a scendere dalla Fica della Padrona e ne sento il gocciolio sulla ceramica.
“Sarai la mia carta igienica”
L’altra volta l’avevo leccata dopo che si era parzialmente asciugata. Questa volta no: Infilo la testa tra le Sue Gambe e comincio a leccare la Fica bagnata di pipì. Lo faccio con cura, non lasciando scappare una sola goccia … un altro passo verso la mia umiliazione, umiliazione eccitante, visto l’erezione che mi provoca .


Mi interrompo un attimo, solo per dirLe “Ha un buonissimo sapore Padrona, come sempre”.
Mi sorride, è orgogliosa di me: “La prossima volta non la sprechiamo ……”

Anche io devo fare pipì. Quando glielo dico immagino già che dovrò farla davanti a Lei, come un cane. Ed infatti mi porta dentro la doccia, a quattro zampe; Lei mi tiene al guinzaglio.  come una bestia.
Non ho spazio per alzare una zampa, quindi allargo le gambe , mi abbasso un po’ e la faccio così. Un fiotto dorato e caldo cade verso il fondo  bianco della doccia. Il pene è duro e rigido, e  alcuni schizzi mi bagnano le cosce.
La mia trasformazione in cane è quasi completa.

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